Questo scritto, scoperto soltanto nel 1937, è il piano di lavoro, lo schema di un'opera fondamentale della storia del pensiero economico, le "Ricerche sopra la natura e la causa della ricchezza delle nazioni" (1776). Abbozzo di una grandiosa costruzione teorica, della quale contiene già i tratti fondamentali, il breve testo di Smith offre il quadro essenziale e incisivo della prima indagine sistematica sulla natura e le conseguenze della divisione capitalistica del lavoro. «In un paese civile i poveri provvedono a se stessi e all'enorme lusso dei loro signori. La rendita che va a sostenere lo sfarzo dell'indolente padrone è stata guadagnata dalla laboriosità del contadino, Chi possiede denaro, indulge ad ogni sorta di ignobile e sordido libertinaggio a spese del mercante e dell'artigiano, ai quali presta ad interesse il suo capitale. Tutte quelle frivole e indolenti persone che sono addette alla Corte, sono, allo stesso modo, nutrite, vestite e alloggiate da coloro che pagano le tasse per mantenerle. Tra i selvaggi, invece, ognuno gode dell'intero prodotto della propria attività.» Prefazione di Giorgio Lunghini.