Questo è il testo della 'Seconda Lezione La Malfa' che ripercorre l'andamento ciclico e di trend della crescita italiana dal 1951 al 2023, come rappresentata dal PIL, confrontato con quello delle ragioni di scambio verso l'estero, considerate una sintesi esplicativa delle molte variabili che hanno agito nel periodo considerato, pervenendo alla conclusione che il modello di sviluppo trainato dalle esportazioni, affermatosi dopo la fine della Seconda guerra mondiale, ha ben operato, assorbendo i sedici shock subiti. Il tentativo di affiancare allo sviluppo di mercato l'intervento dello Stato per costruire il welfare, è scivolato in assistenzialismo che, per essere soddisfatto, ha richiesto il raddoppio della pressione fiscale e una crescita costante e costosa del debito pubblico, divenuto il fianco scoperto della nostra stabilità economica e politica. La valutazione è che il risparmio italiano può accogliere questo debito, se accompagnato dalla fiducia degli investitori interni, dal miglioramento delle ragioni di scambio, da investimenti privati e pubblici in innovazioni tecnologiche e da una più stretta collaborazione europea e cooperazione internazionale. È invece più arduo cambiare mentalità sul ruolo che deve svolgere lo Stato.