L'interpretazione del sistema economico di JM Keynes viene periodicamente presa a modello teorico dall'(a)sinistra di ogni parte del mondo. È presentata come l'alternativa a una impostazione liberista mentre di fatto combacia con l'impianto marginalistico-neoclassico. Il keynesismo, nella realtà, è uno strumento utile ad alimentare una dicotomia presunta, o comunque non caratterizzante, il modo di produzione del capitale, ossia quella tra stato e mercato. Se i neo-liberisti individuano nel primato del mercato e nelle scelte individualiste la possibilità di un miglioramento del benessere generale, Keynes si limita a sottolineare come un intervento dello stato (borghese) possa determinare effetti simili. La dicotomia stato/mercato così presentata finisce per nascondere esplicitamente una delle duplicità basilari del modo di produzione del capitale - "lavoro salariato/capitale" - che determina nel suo svolgimento contraddittorio la lotta tra classi. Questo testo è stato elaborato rifacendosi alla maniera dell'Anti-Dühring di Fredrich Engels, e ha il preciso scopo di mostrare come la visione di Keynes sia del tutto incompatibile con il marxismo, e viceversa...