La "Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta" di John Maynard Keynes è il più importante libro di economia del Novecento e uno dei più influenti di ogni tempo: è stato all'origine della nascita di un campo di studi totalmente nuovo, quello della macroeconomia; ha stimolato la raccolta sistematica di dati statistici sul reddito nazionale, gli investimenti, l'occupazione, indispensabili per l'effettiva conoscenza dell'andamento dei sistemi economici; ha rinnovato completamente la discussione dei temi di politica economica, introducendo concetti di grande rilevanza rispetto ai problemi del mondo contemporaneo. I dibattiti e le polemiche suscitati dalla sua pubblicazione continuano ancora oggi, a testimonianza dell'importanza e della perdurante attualità di quest'opera: un libro diretto a mettere in discussione l'interpretazione prevalente del funzionamento dei sistemi di mercato, che spiega come e perché esso non si autoregola né è in grado di realizzare spontaneamente e automaticamente la piena occupazione dei fattori della produzione. Se da un lato tuttavia Keynes mira a individuare i difetti più rilevanti di un sistema capitalistico di 'laissez-faire' che escluda ogni intervento pubblico correttivo, nello stesso tempo considera fondamentale preservare un vasto spazio all'iniziativa individuale e al mercato, che costituiscono un essenziale presidio di libertà. Questa edizione riprende il testo annotato già curato da Giorgio La Malfa per il Meridiano, con un'Introduzione originale.