Il libro ripercorre le tappe principali del lento declino della presenza pubblica nel settore alluminio. Fulcro dell'analisi è il ruolo svolto dal Ministero delle Partecipazioni statali nel polo industriale di Porto Marghera. Partendo dalla crisi della Sava (Società Alluminio Veneto Anonima) del 1971, si analizza il processo che portò prima alla chiusura dello stabilimento Alluminio Italia nel dicembre 1982 e, successivamente, alla smobilitazione delle altre fabbriche. L'esito di tale vicenda rivela l'approccio con cui i vari governi affrontarono le problematiche del settore: ristrutturazioni estenuanti e continui ridimensionamenti in cambio di promesse reiterate e non mantenute. Ad oggi, dei 4.000 addetti del settore ne sono rimasti circa 200. Del ciclo dell'alluminio non è rimasta che la memoria orale dei lavoratori, in un vuoto di scrittura a cui l'autore ha cercato di porre rimedio.