Attraverso l'immagine del labirinto l'autore affronta i mari agitati dei mercati finanziari e dei processi che regolano l'economia. I riferimenti a Eco e Narciso, al Maelstrom di Edgar Alan Poe e all'età dell'iper-incertezza non vengono proposti come racconti onirici della nostra realtà, ma come basi di un percorso che Carlo Benetti fornisce al suo lettore affrontando l'origine delle disuguaglianze, piuttosto del mondo dei mercati finanziari. Senza comprendere da dove veniamo e cioè le transizioni che hanno segnato la nostra epoca (ecologica, demografica e tecnologica), non è possibile rendersi conto di ciò che ci accade intorno. L'autore nonostante il quadro di severa incertezza, in maniera posata, parla anche degli aspetti positivi della finanza e della necessità di un'etica nell'economia. Egli osserva come «si può parlare quanto si vuole di modelli di crescita e di regole economiche ma la primazia resta della politica [...] se osserviamo il tracollo della politica e del suo linguaggio, non solo in Italia, si comprende lo sbandamento della società e le contraddizioni dei percorsi di sviluppo.