Questo testo nasce da una valutazione critica che si origina da fattori, ormai facilmente osservabili, quale in primo luogo la disseminazione delle piccole e medie imprese che, soprattutto nelle aree interne di una regione adriatica come l'Abruzzo, mettevano in evidenza la loro strutturale fragilità per l'incapacità di "fare grappolo" (clustering) tra di loro, valorizzando al massimo le loro diversità e per la incapacità di fare rete (networking), anche per una eccessiva dipendenza delle stesse dalle risorse distribuite della programmazione nazionale e soprattutto regionale. In secondo luogo, la crisi profonda del settore manifatturiero labour intensive, si manifesta non solo su scala nazionale e trae le sue premesse nella crisi economico finanziaria che su scala globale muta profondamente le logiche e le sedi della produzione industriale. La dimensione territoriale presenta, tuttavia, nuove opportunità di combinazione e di integrazione (una sorta di inedito clustering) di fattori e processi che fanno riferimento al ricco ed articolato patrimonio rappresentato dal capitale sociale e culturale di comunità.