Questa raccolta di saggi esamina i molti e complessi aspetti sollevati dalla "normalizzazione" della politica monetaria, ovvero il passaggio da un prolungato periodo di stimoli quantitativi e di tassi di interesse negativi a un orientamento opposto, deciso in seguito alla repentina crescita dell'inflazione nel 2020. L'intento è di porre un minimo di ordine alle dispute insorte sui comportamenti delle banche centrali da Governi, operatori e studiosi, a cui i media hanno assegnato ampio spazio, senza raggiungere un consenso sulla diagnosi. A tal fine, gli Autori esaminano le problematiche legate al sempre maggior coinvolgimento della creazione di moneta nella ricerca della stabilità finanziaria, alla debolezza delle previsioni basate su modelli econometrici, all'inconciliabilità del trattamento giuridico dei regimi di common e civil law sul funzionamento della vigilanza dei mercati nazionali e internazionali, allo sviluppo incalzante della scienza dei dati e del Fintech, che investe la creazione di moneta "digitale", e ai cambiamenti in atto nella funzione di utilità geopolitico-economica. L'analisi condotta solleva dubbi sulla possibilità di normalizzare la politica monetaria se l'architettura istituzionale incorpora le monete digitali delle banche centrali (CBDC) senza affrontare il riorientamento dell'attività delle banche e incanalare il risparmio verso il mercato dei capitali, anche come forma di sua protezione dall'inflazione.