All'inizio degli anni Sessanta era un paese poverissimo, privo di risorse naturali, diviso per la guerra fratricida, completamente dipendente dall'aiuto finanziario e militare americano. Poi, dal 1962, il Pil ha iniziato a crescere, il reddito pro capite si è moltiplicato per cento, e oggi la Corea del Sud è un paese che può donare aiuti allo sviluppo dopo averne ricevuti per decenni. Eppure la conosciamo ancora poco: per noi è il paese della tecnologia digitale, dei Suv e dell'aeroporto di Incheon, il migliore del mondo, o forse semplicemente la patria del rapper Psy, diventato fenomeno planetario con il suo "Gangnam Style". In realtà dietro a colossi come Samsung, LG, Hyundai c'è un sistema produttivo originale fondato su grandi conglomerati industriali, i "chaebol", sul loro straordinario potere di mercato e sugli ostacoli che ciò crea ai concorrenti. Una storia di successo di estremo interesse raccontata da Goldstein che, per vari aspetti, potrebbe essere d'ispirazione per ritrovare la vitalità di cui l'Italia ha bisogno.