Per imponenza di dimensioni e intensità di ritmo, la recente crescita economica brasiliana spicca nel panorama del continente latino americano. Non altrettanto evidenti sono gli "effetti collaterali" negativi da considerare in una più realistica valutazione del bilancio tra costi e benefici del boom economico. La ricostruzione critica dei processi macroeconomici verificatisi in Brasile nell'ultimo decennio, sviluppata dall'autore in questo breve saggio, dimostra come disagio e malessere da emarginazione sociale persistano in proporzioni vistose nelle favelas delle aree metropolitane e urbane non meno che nelle aree rurali e numerose siano le vittime dei conflitti che ne sono scaturiti in conseguenza di palesi violazioni dei diritti umani fondamentali e dei diritti di cittadinanza di milioni di persone, di un clima di violenza, tortura "istituzionalizzata", esecuzioni extragiudiziali: un equilibrio del terrore al cui contrasto appare inadeguata l'azione del Governo. Sembra, dunque, consolidarsi anche in Brasile un meccanismo di crescita nel quale il dominio degli interessi economici è sostenuto da forme di sopraffazione e di corruzione funzionali a garantire l'elevato benessere di gruppi ristretti di beneficiari a scapito delle condizioni di vita della popolazione più povera.