L'obiettivo di questo Manuale, nato nell'Università ed arricchito dalla pratica, è offrire, con l'ausilio di dottrina e giurisprudenza, specie costituzionale ed europea, il quadro degli istituti di diritto dell'informazione e della comunicazione in Italia, a partire dagli artt. 21 e 15 Cost. (Parte I). Ciò costituisce premessa per inquadrare prima gli organi di governo del sistema (Parlamento, Governo ed Agcom) e la disciplina delle reti e dei soggetti di rete (Parte II); e poi la normativa settoriale (RAI; editoria; professione giornalistica; riparto di competenze tra Stato e regioni; disciplina antitrust; cinema; teatro; diritto d'autore) (Parte III). Uno dei motivi conduttori del volume è sempre stato la verifica dello stato di attuazione del principio pluralistico, risvolto positivo del diritto all'informazione. La rivoluzione digitale, il processo di convergenza multimediale e la rete Internet hanno condotto finalmente ad incrementare le potenzialità di accesso al sistema ma anche posto nuove sfide. Si pensi al passaggio al digitale terrestre; all'avvento delle piattaforme digitali; alla dissociazione tra soggetti che gestiscono reti di comunicazione elettronica (c.d. telco) e soggetti che agiscono al di sopra di esse (c.d. over-the-top), che ha condotto al passaggio da una decentralizzazione quasi atomistica degli attori operanti sulla rete Internet ad una centralizzazione in capo a poche piattaforme digitali globali, con la necessità peraltro di introdurre strumenti di autoregolamentazione o coregolamentazione per contrastare fenomeni quali la c.d. disinformazione, il discorso d'odio in Rete o i contenuti illeciti o nocivi per i minori.