«Se è vero che l'opera, nel bene e nel male, parla da sé senza bisogno di presentazioni, tanto meno da parte del suo autore, è altrettanto vero che i manuali di diritto del lavoro in circolazione sono ormai sufficientemente numerosi e diversi da imporre una esplicita giustificazione per questo loro nuovo compagno. La risposta è nella stessa funzione del manuale, che, a mio avviso, consiste nella piana esposizione dei lineamenti fondamentali dei vari istituti destinata tipicamente, anche se non esclusivamente, a studenti per definizione digiuni dell'insegnamento che vanno ad affrontare. Ne consegue un indispensabile sforzo di selezione ed organizzazione delle nozioni più rilevanti, che ogni autore compie inevitabilmente a suo modo in base alla propria formazione ed alla propria concezione della materia. Ecco perché ogni manuale "vero" è per sua natura diverso da tutti gli altri e l'impulso a scriverlo non deve essere represso. Mentre, ovviamente, della meritevolezza del risultato giudicheranno i lettori. Ho cercato di evitare il rischio di dire troppo e, quindi, di annegare le informazioni essenziali nel mare delle altre, fuggendo il pericolo di trasformare il manuale in una sorta di trattato come avviene quando l'autore, per un'ambizione fuor di luogo, invece di autolimitarsi si volge ad una elaborazione analitica dell'intera materia per soli iniziati. Da qui, significativamente, il titolo "Istituzioni di diritto del lavoro", perché appunto di un insegnamento istituzionale si avverte il bisogno proprio quando la disciplina si estende e si complica. Questo libro aspira ad essere utile agli studenti, anche non frequentanti, fornendo gli strumenti per un orientamento consapevole che consenta loro di procedere autonomamente, nel corso della vita professionale, ai necessari approfondimenti ed aggiornamenti...» (Dalla Prefazione)