Nanotecnologie, biotecnologie, tecnologie dell'informazione, scienze cognitive, intelligenza artificiale e robotica sono i campi di maggior sviluppo scientifico e tecnologico. La loro interazione promette di incrementare significativamente le capacità sensoriali e motorie umane, di migliorare le connessioni tra la mente e le cose, tra individui e gruppi sociali e di modificare profondamente gli ambienti di vita. La nuova realtà tecnologizzata avrà bisogno di un nuovo modo di essere del diritto? Lo Stato nazionale è sempre meno l'unico protagonista sulla scena politico giuridica mondiale e il flusso transnazionale di nuclei concettuali giuridici è una realtà ormai innegabile. Quale può essere una struttura concettuale capace di includere i nuovi fenomeni in un modo sufficientemente coerente? Quale teoria sarà capace di spiegare l'attuale processo globale di produzione normativa e il modo di essere transnazionale del diritto? Quale diritto riuscirà a dirimere i conflitti della presente e prossima epoca tecnologica? Quale sarà il ruolo e lo status giuridico dei robot e degli agenti autonomi? L'idea di compasso individuale è adeguata anche per realtà come quella dell'augmented intelligence?