Il diritto delle adozioni è oggi interessato da processi evolutivi che hanno trasformato un'ipotesi in origine marginale, la cosiddetta adozione in casi particolari, nell'elemento centrale del sistema, anzitutto in quanto strumento attuativo dei vincoli sovranazionali e costituzionali. Lungi dal rimanere «particolare», l'istituto ha dunque guadagnato una posizione di essenzialità ordinamentale, grazie al suo carattere di «apertura», cioè alla capacità di preservare i rapporti familiari originari aggiungendone, o giuridificandone, di nuovi senza cancellare quelli preesistenti. Assume quindi una specifica rilevanza l'analisi dei profili che differenziano lo status sorgente da tale vicenda adozionale rispetto a quello caratterizzante l'adozione piena, ovvero chiusa, che ha invece perso la sua originaria centralità. Il volume analizza la complessa problematica attraverso il prisma del diritto successorio, su cui si riflettono necessariamente le questioni di status, e che vede così rinnovarsi il suo storico nesso con la materia adottiva. Non ci è sembrata soddisfacente una estensione tout court dell'efficacia piena, in quanto nel nome di un'omologazione degli status, di per sé non costituzionalmente necessaria, si comprometterebbero proprio quelle caratteristiche differenziali che si sono rivelate sistematicamente essenziali. D'altra parte, non ci si può esimere dalla considerazione delle discrasie che tali differenziazioni determinano, ed occorre quindi dedicarsi ad un'opera di interpretazione costituzionalmente orientata che, avendo riguardo alle concrete specificità delle diverse vicende, ridimensioni la divaricazione tra i differenti modelli evitando esiti potenzialmente critici, sempre però nel rispetto della natura e della funzione degli istituti.