La delicatezza non confutabile della massimazione delle decisioni giudiziarie, le quali traggono le norme dagli enunciati, esige che non resti affidata all'approssimazione. La diffusione incontrollata di siti e banche dati informatiche, che intendono - e pretendono - di riportare (meritoriamente) e di massimare (a volte non con pari merito) i provvedimenti di ogni ordine e grado di giurisdizione, ha convinto alla più ampia diffusione delle tecniche di massimazione, già elaborate e sperimentate nell'ambito del massimario della Cassazione. Si è voluto, perciò, riassumere alcune regole-base, che presidiano qualsiasi tipo di massimazione, ufficiale o redazionale. Se lo "stile" della sentenza può essere espressione dell'estensore, tuttavia la correttezza istituzionale esige che il giudice ricerchi il più possibile uno stile obiettivo e piano, mai soggettivo o personalizzato, anche perché esso troverà riflesso nella massima: che, da parte sua, ancor più dovrà essere oggettiva, essenziale, perfetta.