All'inizio del XXI secolo, anche sull'onda di clamorosi fatti di cronaca, si è fatta strada la convinzione che la tortura possa costituire uno strumento efficace per ottenere informazioni utili al fine di un contrasto vincente al terrorismo internazionale. Anche se la tortura è vietata in modo incondizionato da numerosi atti normativi internazionali, si è ugualmente ritenuto che essa possa essere ammessa in situazioni assolutamente eccezionali, facendo leva sulla concezione utilitaristica del sacrificio del male minore. La tesi qui sostenuta è che invece il divieto di torturare debba mantenere il proprio carattere assoluto in quanto fondamento della tutela della dignità umana, entità non soggetta a bilanciamento, che questo valga anche nei casi proposti come eccezionali, per la loro concreta impraticabilità e per l'incompatibilità con il sistema delle cause di non punibilità.