È acclarato il tramonto delle ideologie. Eppure, sopravvive in tanti settori una eredità ideologica, un atteggiamento dogmatico, basato sul framing, sulla volontà di far emergere valutazioni preconcette indipendentemente dalla (banale) realtà evidente dei fatti. La chiave metodologica di questo libro si sintetizza nel fact checking, che porta a risultati difformi da certa dogmatica storiografica, indulgente verso schemi preventivi. Il libro presenta un apparato critico di indubbio rigore nel ricostruire- attraverso resoconti parlamentari (da sempre pubblici, ma non sempre letti), documenti d'archivio, lettere, note redatte in fretta a margine di una seduta - il ruolo del Senato del Regno dalla Torino sabauda del 1848 alla Roma occupata del 1943. Si svela una traiettoria istituzionale inattesa. Dal de-framing emerge un Senato tutt'altro che marginale, capace invece di concretizzare una forte stanza di compensazione del sistema e di svolgere una forte interlocuzione con la realtà sociale. Un Senato molto più importante di quanto si sia voluto pigramente sostenere nel corso del tempo.