L'opera è composta da due Parti ciascuna delle quali si suddivide in capitoli. La prima Parte analizza la figura dell'Assessore che tende ad assumere il ruolo di un "tecnico con sensibilità politica", specialmente nei Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Situazione in cui l'Assessore può assommare alla sua carica anche quella di responsabile di uffici e di servizi del medesimo ente civico dove svolge il suo mandato amministrativo. Una deroga ambigua che mette in crisi il principio di distinzione tra le due sfere di potere, per come scritta dal legislatore e suffragata dalla giurisprudenza. La seconda Parte analizza la figura della Giunta come organo collegiale, in merito ai rapporti con il Sindaco, con il Consiglio, con la burocrazia locale. Questa seconda Parte, mette in luce il profilo gestionale azionato dalla Giunta nell'attuazione delle linee generali indicate dal Consiglio comunale, in particolare rispetto all'approvazione del bilancio di previsione che deve essere conforme al programma del Sindaco. Attuazione che si esplica con l'approvazione del Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) che è il fedele interprete gestionale del bilancio di previsione e conformemente deve contenere il piano degli obiettivi (p.d.o.) che devono essere perseguiti dai dirigenti muniti di budget e il piano delle performance che stabilisce i parametri con i quali misurare l'attività dei dirigenti in termini di efficacia, efficienza ed economicità. Infine, l'opera si sofferma sul sistema dei controlli interni sia quelli in itinere, come il controllo di gestione, sia quelli ex post come il controllo strategico.