In una situazione di incertezza economica a livello globale che ha caratterizzato gli ultimi due decenni, il crescente ricorso all'arbitrato internazionale quale meccanismo di risoluzione delle controversie commerciali e d'investimento e gli elevati costi a esso associati hanno determinato un notevole incremento della domanda di servizi di finanziamento del contenzioso. Gli strumenti di condivisione del rischio economico di soccombenza, tuttavia, se da un lato sono in grado di facilitare l'accesso alla giustizia da parte di soggetti non dotati di risorse adeguate, rischiano di scuotere le fondamenta dell'arbitrato. Essi, infatti, determinano il coinvolgimento nel procedimento di un terzo non parte della convenzione arbitrale e che, però, può controllarne la conduzione e trarre profitto dal suo esito. In questo quadro, il volume nasce dall'esigenza, sempre più avvertita in giurisprudenza e in dottrina, di analizzare l'impatto del finanziamento da parte di terzi sul procedimento arbitrale internazionale, al fine di comprendere quali siano gli strumenti su cui gli arbitri possono contare per gestire il fenomeno e, al contempo, valutare criticamente le strategie di regolamentazione adottate da un numero sempre maggiore di Stati, organizzazioni internazionali e istituzioni arbitrali.