Pur essendo la tutela della diversità culturale il fondamento delle società democratiche, non si può, tuttavia, tacere che talvolta la cultura è invocata anche come giustificazione per l'attuazione di pratiche tradizionali dannose - come mutilazioni genitali femminili, matrimoni forzati o precoci, ripudi e altre pratiche nocive o discriminatorie, in particolare, nei confronti di donne e bambine - e per l'applicazione di precetti di carattere consuetudinario o religioso, effettivamente o potenzialmente confliggenti con la tutela dei diritti umani protetti nel diritto internazionale. Rivolgendosi a studiosi, avvocati, giudici, studenti universitari, società civile e istituzioni pubbliche ed esaminando gli strumenti giuridici, la giurisprudenza e le prassi internazionali e nazionali, la monografia esamina le problematiche di carattere internazional-pubblicistico e internazional-privatistico relative al complesso bilanciamento, in questi frangenti, tra diversità culturale e diritti umani.