Il volume affronta problematiche di avvertita rilevanza ed attualità inerenti alla disciplina dell'esercizio nautico, in una prospettiva che guarda alla sicurezza come criterio ordinatore e fine ultimo di un modello di regolazione del mercato dei trasporti inteso a garantire il diritto di impresa nella contestuale promozione delle utilità sociali ed ambientali. Sicurezza e libertà costituiscono, nella tradizione giuridica e nell'esperienza economica, termini di una relazione biunivoca ricondotta ad unità nelle attività nautiche. La sicurezza è condizione per l'effettivo esercizio della libertà (di impresa), di cui garantisce lo svolgimento lungo i binari segnati dalla legge; in tale accezione essa discende dalla validità del complesso di regole, giuridiche e tecniche, cui è affidata la tutela delle persone, dei beni e dell'ambiente marino; dalla capacità dell'apparato amministrativo di controllarne il rispetto ed il concreto livello di attuazione; dalla possibilità del sistema di implementarsi secondo le indicazioni dell'esperienza e le conquiste del progresso tecnologico. L'esigenza di controllare i livelli di rischio correlati alla navigazione si è tradotta in una normativa che, su base pluri-ordinamentale, e con crescente incisività, abbraccia tutti gli aspetti del fenomeno.