Il metodo della disapplicazione della legge e l'applicazione, al suo posto, di un'altra legge o di un principio gerarchicamente superiore, è oggi utilizzato sia nel diritto interno, sia nei rapporti tra leggi nazionali e principi comunitari. Sorgono regole teoremi nuovi, non ancora considerati in una veduta d.insieme, dato che vi sono oggi principi e leggi che non sono disapplicabili, o che sono disapplicabili solo parzialmente e vi sono anche principi e leggi che non sono applicabili o lo sono solo parzialmente. Questo metodo della disapplicazione è problematico. Da un lato, mette in discussione il precetto che è scritto nelle aule dei tribunali: "La legge è uguale per tutti", perché questo precetto non è più valido se vi è una legge che può essere disapplicata. Dall'altro lato, esso ha come finalità la certezza dei rapporti giuridici in un ambito territoriale più ampio. La disapplicazione delle leggi, che opera tra questi due estremi, solleva molte inquietudini sulla stessa giustizia. Non a caso la disapplicazione è richiamata nella tragedia "Antigone", e anche la scelta - come viene narrata nei Vangeli - tra Gesù e Barabba, ha costituito una forma di disapplicazione delle leggi che avevano consentito la condanna di Barabba, e di applicazione di altre leggi, che avrebbero consentito la condanna di Gesù.