Il divieto di patti successori contenuto nell'art. 458 del Codice Civile rappresenta tuttora uno dei cardini del nostro sistema successorio. La lettera di questa norma pare purtroppo offrire la base giuridica per censurare qualsiasi forma di accordo sulla trasmissione mortis causa del patrimonio di un soggetto ancora in vita e rappresenta un serio ostacolo ad una efficace pianificazione del fenomeno successorio. Si tratta, questa, di una peculiarità del nostro ordinamento, atteso che in quasi tutti gli altri ordinamenti un simile divieto è sin dall'origine sconosciuto oppure è stato nel tempo abolito, ovvero, in quelli in cui è tuttora presente, appare ormai solo una enunciazione di principio ormai priva di reale efficacia.