Sono trascorsi oltre trent'anni dalla prima edizione del volume, nato come commento alla legge 26 novembre 1990, n. 353, che aveva inciso in modo significativo sul volto del processo civile. In questo spatium temporis molti accadimenti hanno avuto luogo e molte ulteriori riforme si sono susseguite, modificando i lineamenti (l'immagine che Giuseppe Tarzia, nostro comune Maestro, aveva simbolicamente scelto per il titolo del volume) di quel complesso strumento, il processo, che è volto a salvaguardare l'idea e realizzare lo spirito della Giustizia. Da ultimo, il d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (c.d. Riforma Cartabia) ha posto in essere un'ulteriore grande modifica strutturale del processo, soprattutto con riferimento alla sua fase introduttiva, ma anche ad altri suoi snodi fondamentali, comprensivi delle fasi di impugnazione. Inoltre, al rito ordinario è stato affiancato a pieno titolo il rito semplificato di cognizione, creando una strada più agile dedicata ai procedimenti più semplici. Nonostante sia difficile immedesimarsi nel pensiero del nostro Maestro a fronte di una riforma di questa portata, in questa ulteriore edizione abbiamo cercato di innestare le modifiche introdotte dall'ultima riforma, salvaguardando tuttavia, almeno per quanto possibile, la struttura originaria dell'opera. Il volume, giunto alla settima edizione, si propone dunque di cogliere la straordinaria ricchezza di cui la dimensione temporale ammanta anche il diritto, nell'oscillazione tra i due poli del passato (e della tradizione, secondo il testimone che ci è stato tramandato dal nostro Maestro) e del futuro (bene espresso dalle nuove generazioni di studenti, che domani saranno i protagonisti del processo), ma con una attenzione dedicata all'istante attuale.