La rivisitazione del problema relativo alla natura che caratterizza l'impresa familiare si impone per la rilevanza che la sua soluzione assume per dare risposta ai molteplici quesiti che, sollevati dalla disciplina dell'istituto, continuano a catturare l'attenzione degli interpreti senza permettere di registrare concordanza di opinioni. Alimentano la convinzione della necessità di un'indagine ex professo sulla natura dell'impresa familiare, da un lato, le recenti affermazioni di alcuni autori, secondo cui la tesi sostenitrice della natura individuale non esclude la configurabilità di fattispecie in cui è, invece, collettiva e, dall'altro, l'orientamento, seguito da una parte non trascurabile della giurisprudenza, favorevole a applicare l'art. 230_bis c.c. ad ipotesi di esercizio dell'attività di impresa in forma societaria. Né manca chi sottolinea l'importanza dell'individuazione dell'anzidetta natura per comprendere il significato dell'inciso contenuto nella parte iniziale dell'art. 768_bis, che richiede che il trasferimento di azienda mediante patto di famiglia risulti compatibile con le disposizioni in materia di impresa familiare.