La regolamentazione giuridica dell'uso delle "nuove tecnologie" e innanzitutto dell'informatica non si esaurisce tramite leggi nazionali. Un fenomeno transnazionale quale la "rivoluzione informatica", infatti, non può essere assoggettato ad una molteplicità di leggi quasi certamente diverse se non addirittura contraddittorie, derivate dalla diversità degli orientamenti legislativi di ogni paese. Proprio per questo, a seguito delle decisioni prese dall'Unione europea, le leggi vigenti in informatica in ciascuno dei 27 paesi devono essere una sorta di "prodotto derivato" da quelle decisioni. Ciò comporta che per conoscere quale sia oggi il diritto dell'informatica vigente in Italia è preliminare la conoscenza anche del contenuto e delle motivazioni delle decisioni che l'Unione europea ha preso in materia informatica. È per far fronte a questa esigenza che si giustifica la prospettazione di una materia di studio quale il "diritto comunitario dell'informatica". Il libro risponde perfettamente a questa esigenza, con esposizione molto chiara e ordinata, e commenta in un'unità d'insieme la normativa emanata dall'Unione europea su l'uso del computer.