Questa seconda edizione del Manuale esce circa dopo 12 anni dalla prima. Al contrario di ciò che è accaduto per molti altri testi in questa disciplina, l'autore non ha ritenuto opportuno intervenire prima proprio per coerenza con lo spirito e lo scopo della Collana di cui questo Manuale fa parte. La Collana infatti è intitolata "Manuali di Scienze Giuridiche" e quindi il primo compito di questo come di tanti altri libri della collana medesima era ed è quello di esporre i principi e i concetti fondamentali della disciplina di riferimento, nel caso di specie appunto la scienza del diritto amministrativo. Questo intento del resto si disvela già nel soggetto del titolo del libro laddove non a caso è utilizzata la parola "introduzione". In altri termini l'ambizione dell'autore era ed è quella di fornire allo studente, allo specializzando, al dottorando e più in generale agli operatori del diritto amministrativo, una armatura di principi e concetti sufficientemente completa per poter approfondire le proprie ricerche, affrontare casi pratici, esaminare e risolvere problemi interpretativi. Di conseguenza l'impianto fondamentale del Manuale è rimasto inalterato ma si è posta la massima cura possibile nell'aggiornamento dei singoli istituti, nella modificazione o nella introduzione di nuovi principi e concetti nel frattempo elaborati dal legislatore o dalla giurisprudenza e sono stati riscritti interi paragrafi laddove la disciplina è mutata (ad esempio negli appalti pubblici e nelle concessioni) ovvero se ne è introdotta una nuova.