Il credito fondiario è al centro di un dibattito giurisprudenziale e dottrinale impegnato a correggere le distorsioni dell'autonomia negoziale rispetto ad un paradigma regolatorio lacunoso e, secondo alcuni, anacronistico. Il volume esamina le due questioni più frequentemente sottoposte all'attenzione degli interpreti: il superamento della soglia di finanziabilità e l'uso del finanziamento fondiario per ripianare esposizioni chirografarie pregresse. In una prospettiva assiologica e sistematica - che ricollega il fondamento giustificativo della disciplina di cui agli artt. 38 ss. t.u.b. alla volontà di incentivare i crediti assistiti da prelazione immobiliare - il «giusto rimedio» viene ricondotto, in entrambe le ipotesi, alla corretta opera di interpretazione-qualificazione dell'operazione negoziale.