La ricerca si propone di identificare e risolvere le problematiche sottese al controllo gestorio dei soci nelle imprese azionarie in riferimento ai rapporti con il principio della parità informativa, offrendone un quadro sistematico. Dopo avere approfondito il peculiare concetto del controllo dei soci sull'amministrazione, si fornisce una ricostruzione causale del fenomeno, muovendo dalla necessità di chiarire il modo in cui le questioni attinenti alla parità informativa vengano a inquadrarsi rispetto all'assemblea degli azionisti. A essere esaminato è poi il controllo extrassembleare tipizzato, dimostrando che neppure esso si rivela in grado di colmare i limiti intrinseci dell'assise assembleare, con la correlata esigenza di definire lo statuto del controllo asimmetrico. La parità informativa, intesa nella sua portata multi-ordinamentale, è pertanto studiata dapprima nella propria dimensione interna, cercando di comprendere se e come possano conciliarsi le differenti declinazioni che la regola paritaria assume, a seconda che la si collochi nel diritto societario generale oppure in quello speciale dei mercati finanziari. Infine, da una prospettiva esterna al detto principio e con l'ausilio di una tassonomia basata su oggetti e soggetti, si ricercano delle deroghe nella forma del dovere gestorio di interloquire con certi azionisti e in quella della facoltà. L'intendimento di fondo è quello di rivestire di giuridicità queste diffuse prassi e le conclusioni si pongono nel senso che la parità informativa, estremamente rigida in ambito assembleare, inizia a vacillare nel contesto extrassembleare per perseguire altri e più alti obiettivi.