L'accrescimento, o diritto di accrescimento, è un istituto giuridico che, come disciplinato dal legislatore italiano, ha sempre presentato - e continua a presentare - tutta una serie di problematiche giuridiche così complesse che, nonostante gli sforzi degli interpreti, non hanno ancora trovato una loro definitiva sistemazione ermeneutica convincente. È, tuttavia, opportuno sottolineare, sin da subito, che qualunque studio sull'accrescimento deve fare necessariamente i conti con l'esame del pensiero di chi, nei primi anni cinquanta, ha dato il maggior contributo scientifico sul punto e, data l'autorevolezza della dottrina de qua, ciò suscita di sicuro un certo timore riverenziale - che coglie di sicuro chiunque si accinga a scrivere in materia - giacché nessun altro, successivamente a tale opera, è riuscito a cimentarsi con successo in un'impresa così ardua. Dal che consegue che il modus operandi del presente lavoro sarà improntato certo alla sobrietà del contributo scientifico nell'assoluta consapevolezza della supremazia intellettuale, a tutt'oggi indiscussa, dell'autorevolissima dottrina, anche se - è bene ricordarlo - buona parte delle idee lì espresse vengano ancora ritenute minoritarie dalla maggioranza della dottrina nonché dalla stessa giurisprudenza.