Il procedimento in absentia, come configurato dalla l. 28 aprile 2014, n. 67, rappresenta l'esito finale di una lunga mediazione tra pretesa punitiva dello Stato e diritti fondamentali della persona. Il d.l. 17/2005 (conv. in l. 60/2005) è stata infatti la prima tappa di un complesso processo riformatore successivamente consolidato dalla giurisprudenza della Corte di cassazione e dagli interventi della Corte Costituzionale, che hanno costituito un importante stimolo all'esecuzione delle sentenze della Corte Edu e ad una riflessione sugli obblighi di adeguamento dell'ordinamento interno. Il volume offre una riflessione organica sul nuovo assetto del processo all'imputato assente o irreperibile, evidenziando i principali snodi problematici. Si interroga sull'esigenza di accertamento dell'effettività della conoscenza del procedimento anche in presenza di contegni significativi espressamente indicati dalla legge e sulla compatibilità con le regole sovranazionali della previsione, che accompagna l'imputato per tutto il processo, di dover provare la mancanza di colpa della non conoscenza. Evidenzia taluni difetti di coordinamento nella disciplina del giudizio di primo grado. Analizza gli interventi correttivi in tema di impugnazioni e di giudizio d'appello. Delinea il residuo ambito di applicazione dell'istituto della restituzione nel termine. Mette in luce le questioni irrisolte nella fase di legittimità con specifico riguardo all'annullamento con rinvio.