A poco più di un decennio dalla novella di riforma del 2012, le vicende del condominio continuano a porre questioni nuove e richiedono all'interprete un ulteriore approfondimento teorico che ne qualifichi, in chiave evolutiva, la disciplina. Una lettura sistematica delle singole disposizioni consente di esaltare alcune caratteristiche strutturali che rendono la «materia condominiale» un autentico «banco di prova» per l'attualizzazione di soluzioni pratiche già validamente sperimentate in altre sedi. Nella prospettiva delineata si pone, in particolare, il problema dell'individuazione di equilibrati criteri per la gestione delle parti comuni specie con riferimento al tema della ripartizione delle spese. Il lavoro intende così valutare, unitamente agli altri profili di regolamentazione, l'ammissibilità di un sindacato in ordine alla abusività delle c.dd. «clausole negoziali» per verificare se, sulla base di quanto previsto dalla disciplina consumeristica, sia possibile garantire, anche in tale contesto, un'adeguata protezione al c.d. contraente (rectius, condòmino) debole.