Cavour definì la lirica come una vera e grande industria che ha ramificazioni in tutto il mondo. L'affermazione dello statista, valida ancora oggi, non solo dimostra l'importanza economica di questa complessa forma d'arte, ma implica necessariamente il ricorso a un vasto corpus normativo che ne consenta il funzionamento. Il presente volume intende, pertanto, analizzare le regole di diritto privato che disciplinano l'attività di un teatro lirico, concentrandosi, in particolar modo, sugli aspetti contrattuali. L'opera evidenzia la forte influenza che gli usi originati nella prassi teatrale esplicano ancora oggi e avanza alcune proposte di riforma tese a rendere più efficiente il sistema della lirica in Italia e a riequilibrare la situazione di svantaggio nella quale, di norma, l'artista lirico si trova ad operare. Una riflessione su questi aspetti appare oggi di particolare interesse, stante l'annunciata adozione, da parte del Ministero dei beni culturali, di un Codice dello Spettacolo che andrà a ridisciplinare anche il funzionamento dei teatri lirici.