L'opera propone al lettore un vasto studio giurisprudenziale utile ai fini della risoluzione dei vari problemi operativi che il giurista spesso si trova a dover affrontare in materia di autonomia testamentaria, ed in particolare in tema di unilaterale esclusione negoziale di determinati soggetti dalla successione. A fronte dell'esigenza di comprendere pienamente le ragioni fondanti le scelte del legislatore (nel costituire le disposizioni normative) e della giurisprudenza contemporanea ed anche storica (nell'interpretare ed applicare le prescrizioni legali), lo scritto non rinuncia ad un'analisi logico-verticale del controverso istituto della diseredazione, in stretta connessione con un'indagine sul grado di apertura della attuale libertas testandi. Partendo dal diritto civile italiano, le controverse questioni vengono trasversalmente affrontate in un'ottica che ne spiega le radici storiche, con brevi riferimenti alla exheredatio del diritto romano, e che propone di illuminarne le radici logico-ordinamentali, con problematiche costituzionalistiche e comparatistiche. Critiche e soluzioni motivate corroborano lo studio su ontologia, effetti e limiti della diseredazione.