Il libro affronta il tema del ruolo dei creditori "forti", in specie le banche ed altri intermediari finanziari, nella gestione delle società da essi finanziate. Si tratta di un argomento ancora poco studiato nel nostro ordinamento, ma diffuso nei paesi anglosassoni, che non si presta ad essere compiutamente ricostruito e disciplinato attraverso le sole norme che regolano l'attuazione del rapporto obbligatorio, ma presenta significative connessioni con l'analisi di strumenti di tutela dei creditori basati su tecniche dei mercati finanziari, quale il rating, o su modelli contrattuali, mediante l'inserimento nei contratti di finanziamento a medio e lungo termine di specifiche clausole, i c.d. loan o debt covenants, che prevedono una serie di vincoli ed impegni a carico della società debitrice. Acquisita la consapevolezza degli effetti tendenzialmente positivi prodotti dal monitoraggio delle banche e degli altri finanziatori "esterni" sulla gestione delle società debitrice, il libro si sofferma, in particolare, sulle interferenze fra tali strumenti di protezione contrattuale dei creditori ed i principi fondamentali in tema di organizzazione delle società di capitali.