Gli studenti di economia, generalmente, non sono entusiasti di dovere intraprendere "anche" lo studio del diritto privato. Probabilmente perché negli anni dell'Università da un lato non è semplice cogliere l'essenziale legame che unisce il diritto e l'economia, e dall'altro i pochi crediti riservati alla materia inducono a percepirla semplicemente come una sorta di "passaggio obbligato" per raggiungere il diploma di laurea. Senza considerare che spesso si riducono gli argomenti da trattare rispetto a quanto avviene nel percorso di laurea in Giurisprudenza, così che lo studio viene portato avanti solo su alcuni capitoli di manuali pensati per gli studenti di Giurisprudenza, con un'inevitabile perdita di fluidità della spiegazione della materia. Con questo volume, pensato espressamente per lo studio del diritto privato da parte degli studenti di economia, si è cercato di ovviare alle criticità appena illustrate. Utilizzando un tono non troppo ricercato e con un frequente ricorso all'esemplificazione (che spesso ha un effetto illuminante sullo studente) ci si è posti l'obiettivo di offrire uno strumento che consenta una comprensione meno approssimativa della materia da parte degli studenti; ciò anche dedicando più spazio ad alcune materie (diritti reali, obbligazioni e loro fonti, diritto di famiglia, successioni mortis causa, ad esempio) e meno a quelle che sono generalmente oggetto di più approfondito esame in altri corsi di diritto (come l'imprenditore e le società). Lo sforzo per riuscire a proporre una spiegazione il più possibile chiara e semplice è stato costante; del resto, secondo la nota citazione di Albert Einstein, "if you can't explain it simply, you don't understand it well enough".