Il testo, partendo dall'esame della giurisprudenza della CEDU, della Corte di Giustizia e delle nostre Corti nazionali in tema di rapporto tra tutela dei diritti fondamentali e liberalizzazioni giunge alla conclusione che una politica di liberalizzazioni (da intendersi non come semplice deregulation ma come razionalizzazione della regolazione) non debba andare necessariamente a scapito dei diritti fondamentali, purché si abbia l'accortezza di intendere le liberalizzazioni non come mera deregulation (ossia come brutale abrogazione di norme preesistenti) ma "soltanto" come eliminazione dei "lacci e lacciuoli" burocratici, ossia di tutte e solo quelle norme che impediscono un pieno sviluppo della concorrenza e che non siano poste a presidio di diritti fondamentali.