Fra quanti si occupano del diritto penitenziario, per ragioni applicative o di studio, è diffusa l'idea che la materia sia caratterizzata da peculiarità nel funzionamento delle sue fonti e nel loro combinarsi con atti minori e amministrativi, come le circolari. Pur non essendo dubbio che ci si collochi in un "sistema" particolarmente delicato - poiché caratterizzato dalla presenza di un soggetto debole o vulnerabile, in quanto privato della libertà personale - gli esiti di questo studio non confermano tale idea di "specialità", se non per profili circoscritti che, curiosamente, non sono fra quelli maggiormente sentiti come peculiari. Piuttosto, dallo studio della normativa penitenziaria emergono elementi che confermano le tendenze evolutive tipiche della contemporaneità, collocandosi nello scenario tratteggiato dalla riconosciuta crisi del sistema delle fonti; sembra così possibile assumere questo settore come ambito di osservazione privilegiato delle più generali dinamiche delle fonti del diritto italiano.