Lo studio intende riproporre l'articolo 12 delle Preleggi al centro del discorso ermeneutico, attraverso la valorizzazione del criterio letterale, del criterio logico-giuridico e di quello logico-sistematico: criteri chiamati a dialogare e ad amalgamarsi tra loro secondo le linee che si cercano di delineare nel lavoro. Il tutto entro un quadro di riferimento che richiede un coordinamento con i principî fondamentali del nostro ordinamento, primi fra tutti quelli costituzionali. L'interprete, dunque, non è abilitato a interpretare la legge civile svincolato da ogni regola di ingaggio: egli, invece, deve partire dall'articolo 12 delle Preleggi, letto attraverso il prisma della Carta fondante. Il metodo del «positivismo a trazione costituzionale», infine, è destinato a governare anche il rapporto tra principî costituzionali e atti di autonomia privata.