L'intelligenza artificiale (AI) ha raggiunto in modo tentacolare qualunque disciplina giuridica. Non è certamente da meno il diritto della proprietà intellettuale in quanto insieme di istituti per antonomasia consacrati alla promozione e alla tutela della creatività e dell'innovazione - in parte riferibile agli sforzi umani, in parte a quelli imprenditoriali -, nelle sue prismatiche sfaccettature. Di qui l'urgenza di interrogarsi sulla tenuta del quadro normativo vigente, mettendo a confronto le soluzioni percorribili de iure condito rispetto a quelle prospettabili de iure condendo. Il volume si apre con la disamina delle liaisons dangereuses tra diritto d'autore e AI, sia generativa che non generativa, e in particolare di come la progressiva deumanizzazione dei processi creativi e ispettivi stia ridefinendo i contorni tra l'autore, la sua opera e le forme di utilizzo della medesima consentite. Simili interrogativi riguardano poi il diritto dei brevetti. Invero, l'AI diventa strumento di ausilio e di valutazione dell'inventività, oltre ad essere essa stessa potenzialmente eleggibile per la privativa brevettuale. La controversa "spiegabilità" degli algoritmi di AI pone inoltre un riflettore sulla ricerca di uno standard di trasparenza condiviso nell'ambito delle invenzioni cd. AI-aided al fine di mantenere un rapporto bilanciato tra la tutela brevettuale e l'alternativa del segreto commerciale. Si prosegue nella messa a fuoco del rapporto tra marchi e AI, evidenziando i vantaggi connessi all'assistenza computazionale nella fase costitutiva del diritto senza al contempo trascurare le criticità riscontrabili, inter alia, nell'impiego degli algoritmi di machine learning per le attività di keyword advertising e per l'accertamento automatizzato del rischio confusorio. La quarta e ultima parte compie una ricostruzione di come questa tecnologia rivoluzionaria possa essere adoperata nell'ambito dei disegni e modelli, a partire dal contributo nella progettazione, integrale o parziale, di nuovi aspetti esteriori di un prodotto sino all'intercettazione degli usi potenzialmente lesivi del disegno nei meandri sterminati degli ecosistemi digitali. Questo lavoro ambisce quindi ad esplorare le opportunità e le sfide con cui devono confrontarsi gli istituti del diritto della proprietà intellettuale maggiormente interessati dall'impatto dirompente dell'AI, offrendo una fotografia che distingue i punti fermi da quelli suscettibili di evoluzione, in un mondo dove i risultati intellettuali e le rispettive forme di creazione, sfruttamento e controllo costituiscono il frutto di apporti umani ed algoritmici sempre più intrecciati.