È tradizionalmente incontestata l'affermazione secondo la quale il diritto d'autore servirebbe, oltre a (se non prima di) interessi squisitamente privati, l'interesse pubblico. Quest'ultima è tuttavia nozione quanto mai sfuggente, la cui specifica fisionomia, sebbene oggetto di approfondita trattazione nell'ambito degli studi filosofici ed economici, oltre che da parte della letteratura giuspubblicistica, appare ancora tutta da individuare con riferimento alla disciplina autoriale. Ricostruendo, con un approccio attento al dato storico e comparatistico, la nozione di interesse pubblico secondo le suggestioni delle teorie procedimentali, quest'ultimo viene individuato in un bilanciamento dinamico tra i diversi interessi coinvolti dalla disciplina del diritto d'autore. La nozione di interesse pubblico diventa in tal modo lo strumento esegetico attraverso il quale vengono esaminati alcuni dei pilastri fondanti la materia (dalla distinzione tra forma e contenuto, alla definizione di atti di utilizzazione economica, al principio di esaurimento del diritto, alla durata limitata dei diritti patrimoniali e, infine, alle ipotesi di eccezione e limitazione dei diritti esclusivi) nel tentativo di ristabilire in via interpretativa un equilibrio spesso compromesso da eccessi formalistici nella lettura delle norme e dalla progressiva perdita di centralità della legge nel processo di bilanciamento degli interessi.