I rapporti fra arte (specie quella contemporanea) e diritto sono oggetto di un fiorente dibattito riguardante le problematiche connesse con la c.d. autenticazione e con l'accertamento giurisdizionale dell'autenticità delle opere d'arte. La prima è un'attività privata svolta prevalentemente da enti certificatori e sembra doversi intendere quale espressione della libera manifestazione del pensiero (art. 21 cost.), pur se, in alcuni casi, può assumere i caratteri di un «parere» vincolato, con quanto consegue in ordine all'individuazione della disciplina applicabile. Il secondo, invece, presuppone l'intervento del giudice a tutela di situazioni giuridiche sostanziali, anche se emergono, nella prassi, domande di mero accertamento aventi ad oggetto l'autenticità delle opere. La netta chiusura della giurisprudenza rispetto all'ammissibilità di tali pretese impone un'analisi volta a valutarne, caso per caso, l'adeguatezza e la ragionevolezza. L'indagine si conclude con lo studio della rilevanza della dichiarazione di autenticità fra contratto e torto, alla ricerca del «giusto rimedio civile».