Il d.l. 211/2011 (c.d. decreto "salva carceri") rappresenta una risposta alle drammatiche condizioni di sovraffollamento carcerario. L'intervento legislativo introduce una serie di importanti novità nel quadro giuridico penale: viene affrontato il problema delle "porte girevoli" del carcere; la tempistica dell'udienza di convalida subisce una drastica riduzione dei termini massimi entro i quali deve essere celebrata (che passano dalle attuali 96 a 48 ore); è ampliata la possibilità di accesso all'esecuzione della pena presso il domicilio; è introdotta, infine, una road map con tempi certi per la definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Ma il "pacchetto" di interventi prevede anche assegnazioni di risorse finanziarie per l'adeguamento, potenziamento e messa a norma delle strutture penitenziarie e una estensione per gli indennizzi da ingiusta detenzione. Viene dato, infine, ampio conto delle linee guida dei successivi interventi messi in campo, che riguarderanno una nuova Carta dei diritti dei detenuti e interventi sul processo penale. Di tutte queste importanti novità viene offerta un'analisi completa e puntuale. Il commento è corredato da ampi quadri sinottici. Completano la panoramica ampi stralci della giurisprudenza europea e costituzionale pronunciatasi sugli istituti coinvolti dalle modifiche introdotte dal d.l. 211 e sui profili afferenti all'indennizzo del danno sofferto per le condizioni di detenzione non in linea con i parametri europei.