Gli «Accordi di reintegrazione della legittima» emergono come strumenti alternativi all'intervento dell'autorità giudiziaria. Il lavoro, alla luce del principio di sussidiarietà, si interroga sulla fungibilità tra sentenza di riduzione e accordo di reintegrazione, ma in tale prospettiva esamina anche i rapporti che intercorrono tra questo e gli altri strumenti negoziali che, pur senza determinare l'effetto di una puntuale reintegrazione, risultino in grado di realizzare risultati analoghi e del pari soddisfacenti in relazione agli interessi del caso concreto.