Quali sono le forme dello scenario processuale percepito da chi non indossa la toga? Questo volume cerca di rispondere a una domanda che investe l'estetica giudiziaria, intesa come prassi virtuosa che rende visibili i valori del giusto processo. L'iconografia dell'esperienza quotidiana è invece diversa. L'imputato e il pubblico sono spesso costretti ad assistere ad alterazioni, distorsioni e strappi. A cominciare da quelli esibiti dalle condotte di giudici, pubblici ministeri e difensori che recitano una parte diversa da quella scritta nelle norme costituzionali. La più corposa deformazione si avvera però quando la giustizia mediatica ruba la scena alla giustizia togata. Ne deriva un vero ribaltamento delle forme per il dilagare della retorica colpevolista praticata dalla cronaca giudiziaria della carta stampata e dei servizi televisivi.