L'"arbitrato societario", introdotto nel 2003 come parte integrante del pacchetto di riforme sostanziali e processuali delle società di capitali, è stato riconfermato con la "Riforma Cartabia", salve alcune limitate revisioni all'impianto originario e la scelta di una sua ricollocazione all'interno del codice di rito. L'istituto fu introdotto con l'obiettivo di rispondere alle esigenze proprie di entità giuridiche per le quali rapidità d'azione e stabilità dei rapporti giuridici costituiscono valori irrinunciabili di riferimento e, al contempo, di contribuire al deflazionamento dei carichi giudiziari. Cionondimeno la sua disciplina ha alimentato, in questi vent'anni di applicazione, il paradosso di un contenzioso giudiziario in cui si è spesso finito per "litigare sulle regole con cui litigare". Il volume intende, pertanto, fornire un contributo alla corretta individuazione dei presupposti della compromettibilità e alla analisi delle questioni interpretative che la rinnovata disciplina solleva in ordine ai diversi profili sostanziali e procedurali.