La relazione che si stabilisce tra gli umani e i loro animali d'affezione può essere caratterizzata da una forte affettività, al punto che essi vengono assimilati nei contesti familiari e ne partecipano le abitudini di vita quotidiana. Gli studi sociologici e psicologici testimoniano il radicamento e la diffusione nella nostra società di queste relazioni interspecifiche. Negli ultimi anni, inoltre, abbiamo assistito a un cambiamento del concetto giuridico di animale sia in sede civile che penale, e ciò mediante numerose e rilevanti modifiche legislative ma anche attraverso varie pronunce giudiziarie che ne colgono la natura di esseri senzienti. Questo volume, che parte dall'analisi di trenta anni di giurisprudenza italiana (richiamata mediante l'inserimento di un'apposita scheda), argomenta il profilo "non patrimoniale" del danno patito dal padrone a causa dell'uccisione del suo animale d'affezione (cosiddetto "danno interspecifico").