Il "Decreto Balduzzi" è entrato sulla scena in modo dirompente, scompaginando i vecchi copioni sotto il vento di una nuova regia: l'introduzione dell'obbligo assicurativo a carico degli "esercenti le professioni sanitarie" ha portato con sé una modifica dei tradizionali assetti della responsabilità risarcitoria, anzitutto sotto il profilo del danno, ma anche - noi crediamo delle regole di imputazione. Il rinvio all'art. 2043 cc. ed ai criteri di cui agli artt. 138 e 139 del C.A.P. contenuto nell'art. 3 ha schiuso prospettive inedite che, seppur non immuni da profili problematici, rispecchiano una chiara volontà di cambiamento, all'insegna del contrasto della cd. medicina difensiva e nell'ottica del recupero e della valorizzazione della funzione "sociale" dello strumento assicurativo. Seguendo il filo della evoluzione giurisprudenziale, il volume offre una ricostruzione, il più possibile completa, dello stato dell'arte, proponendo una chiave di lettura che va oltre antiche resistenze e si apre agli stimoli di un dibattito quanto mai attuale. Il tutto non senza dare conto della recentissima "reintroduzione" della mediazione obbligatoria, che potrà costituire ulteriore strumento di deflazione del contenzioso in materia di responsabilità sanitaria.