La necessità di riflettere nuovamente sull'impresa familiare scaturisce da alcune novità che hanno recentemente interessato l'istituto. Anzitutto, l'approdo giurisprudenziale delle Sezioni Unite della Cassazione che, nel sancire la natura individuale dell'impresa familiare, ha altresì escluso il familiare collaboratore ma estraneo al consorzio societario dalla tutela prevista dall'art. 230-bis Cod. civ.; in secondo luogo, la novella normativa dell'art. 230-ter Cod. civ., che, a chiusura di un intenso dibattito dottrinale e giurisprudenziale, ha ammesso il convivente a partecipare agli utili, beni ed incrementi dell'impresa. Accanto ad altre meno recenti novità che pure hanno interessato l'impresa familiare - si pensi al patto di famiglia (art. 768-bis Cod. civ) - oppure contribuiscono ad orientare l'interprete nella valutazione del rapporto tra famiglia ed impresa - si pensi allo Statuto dell'impresa - gli approdi menzionati pongono l'esigenza ermeneutica e sistematica di scrutinare le condizioni di configurazione dei problemi che l'istituto dell'impresa familiare intende risolvere.