Il common law tra i pirati. Il sud-est asiatico, luogo di passaggio e di traffici, era associato nell'età coloniale a vicende esotiche, scorribande leggendarie di temerari pirati, vicende favolose di Raja bianchi; le rotte dei commerci marittimi vi hanno sempre portato mercanti, missionari e pellegrini di religioni diverse, avventurieri e fuoriusciti di ogni tipo, militari, funzionari di potenze in espansione. Il pluralismo giuridico del sud-est asiatico è, sia storicamente che nell'attualità del XXI secolo, un pluralismo spesso 'estremo'. Gli amministratori della East India Company, poi i funzionari coloniali di Sua Maestà, poi ancora altre potenze anglosassoni, vi hanno introdotto il common law, tentando con esso di governare la complessità del contesto, e dando vita a un ambiente giuridico ancor più diversificato, multi-dimensionale, e multi-ibrido. Per il comparatista curioso, un viaggio in questa regione - tentiamo, qui, un primo sorvolo nella 'macchina del tempo' - è come il sogno di Alice nel paese delle meraviglie.